Riduzione newslots (AWP): pubblicato decreto MEF con i criteri per la riduzione dei NOE
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1° settembre 2017, il decreto del Ministero dell’Economia che determina i criteri per realizzazione della riduzione dei nulla osta (“NOE”) degli apparecchi con vincita in denaro di cui all’art. 110 comma 6 lett. a) del TULPS (“AWP”).
Come è noto, l’art. 6bis della Legge 21.06.2017 n. 96 – approvata dal parlamento ed avente ad oggetto la conversione del Decreto Legge 24.04.2017 n. 50 (“Disposizioni in materia finanziaria, iniziative favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”) più comunemente nota come la “Manovrina” – ha anticipato i termini per la riduzione del numero di NOE già annunciata nella Legge di Stabilità 2016, prevedendo che gli stessi non potranno essere superiori a 345.000 unità alla data del 31.12.2017 e a 265.000 unità al 30.04.2018.
Il decreto stabilisce quindi che la prima tranche di riduzione, rispetto alla fotografia dei NOE esistenti alla data del 31.12.2016, pari al 15%, dovrà essere effettuata entro il 31.12.2017, mentre la seconda tranche, pari al 34,9%, verrà conseguita entro il 30.04.2018.
Il decreto chiarisce che la verifica del numero effettivo di NOE sarà effettuata dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM) entro dieci giorni lavorativi dalla scadenza dei termini suindicati (i.e. 31.12.2017 e 30.04.2018) e, qualora l’amministrazione riscontri per un singolo concessionario un numero di NOE superiore al numero massimo determinato dalla riduzione, avvierà d’ufficio, entro i successivi venti giorni, il procedimento amministrativo di revoca d’ufficio dei NOE eccedenti.
I NOE eccedenti oggetto della revoca saranno quindi individuati attraverso le seguenti tre fasi:
(i) l’analisi della distribuzione territoriale dei NOE riferibili al concessionario;
(ii) l’attribuzione dell’eccedenza a ciascun regione di pertinenza in quote proporzionali alla distribuzione territoriale;
(iii) l’individuazione dei NOE eccedenti nell’ambito di ciascuna regione in cui sono ubicati in funzione della minore raccolta giornaliera registrata nei dodici mesi precedenti.
Pertanto, il concessionario dovrà bloccare le AWP nei cinque giorni lavorativi successivi dal ricevimento della comunicazione di avvio del procedimento, avviando le procedure amministrative per la dismissione ‘forzata’ dei relativi NOE, pena l’irrogazione della sanzione amministrativa di Euro 10.000,00 per ogni AWP.
Un esempio pratico
Proviamo adesso a fare un esempio concreto, al fine di comprendere come verrà realizzata – a livello operativo – la riduzione prevista dalla legge.
Assumiamo che, alla data del 31.12.2016, un concessionario X risulti intestatario di 10.000 NOE (indipendentemente dall’ubicazione in magazzino o in esercizio), pertanto, alla data del 31.12.2017 e del 30.04.2018, i NOE da ridurre saranno rispettivamente 1.500 e 1.990.
Assumiamo inoltre che, nel frattempo, alla prima scadenza (31.12.2017) il concessionario X risulti effettivamente intestatario di un numero complessivo di 9.000 NOE, con un eccedenza di 500 unità rispetto al numero massimo a seguito della prima riduzione di 8.500 (10.000 – 1.500), ADM avvierà quindi il procedimento di revoca dei 500 NOE eccedenti.
Riprendendo i due assunti precedenti, ADM rileverà una distribuzione geografica dei NOE che per comodità stabiliamo in 450 NOE per regione (9.000 / 20 regioni).
Conseguentemente, la percentuale di NOE da ridurre sarà pari al 5,5% dei NOE ubicati in ogni singola regione ossia 24,75, che arrotonderemo a 25.
I 25 NOE che saranno revocati per ogni regione saranno quelli che nell’ambito regionale avranno registrato – rispetto al concessionario in questione – la raccolta media giornaliera più bassa nei dodici mesi precedenti calcolata al netto dei giorni di mancato funzionamento.
Considerazioni finali
Qualche considerazione finale sulle novità introdotte dalla Manovrina e dal successivo decreto.
I sostenitori della riduzione del numero di AWP osservano che queste norme si sono limitate ad anticipare di un anno la riduzione già prevista dalla legge di Stabilità 2016. A rigor di logica, va però considerato che non è stato analogamente anticipato il termine per l’omologazione delle c.d. AWP da remoto (apparecchi di nuova generazione che dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica e sicurezza dei sistemi dovevano sostituire le attuali AWP). Il settore si trova quindi costretto a rinunziare – con un anno di anticipo – ai propri investimenti, senza poter conoscere in maniera compiuta lo scenario prossimo futuro legato alle AWP da remoto.
Nel merito poi, siamo di fronte ad un complesso di norme dal carattere ablatorio per gli operatori – in particolare per i gestori e i concessionari – censurabile sotto il punto di vista della normativa comunitaria. Infatti, la CEDU ha già avuto modo di pronunziarsi su temi analoghi nel recente passato, accogliendo le doglianze di operatori comunitari che, a causa di normative nazionali sopravvenute, si erano trovati menomati di asset, nonché privati degli investimenti attesi.
D’altra parte, il sacrificio imposto agli operatori non trova allo stato alcuna adeguata misura di bilanciamento dei propri interessi, atteso che la programmata (e anticipata) riduzione dei NOE non farà certo cessare gli effetti delle misure ‘antislot’adottate dagli enti locali (Regioni e Comuni). Misure che, com’è noto, negli ultimi anni hanno, da un lato, compresso le fasce orarie di funzionamento degli apparecchi e, dall’altro, introdotto i c.d. ‘distanziometri’, ossia i divieti di installazione degli apparecchi da luoghi definiti come sensibili, provocando una sostanziale espulsione del gioco lecito dai relativi territori.
Tuttavia, alla data odierna, la Conferenza Unificata Governo – Enti locali non è ancora riuscita a formalizzare un accordo politico sulla distribuzione dell’offerta di gioco pubblico, con l’obiettivo di calmierare gli effetti dirompenti delle normative locali, garantendo così il passaggio dalle AWP tradizionali alle AWP da remoto, oltre allo sblocco dei bandi di gara ancora in attesa di pubblicazione (su tutti, quelli per l’assegnazione delle licenze per le scommesse tramite agenzie e delle licenze per le sale bingo).
È prevedibile che, se i lavori della Conferenza Unificata non troveranno conclusione entro l’anno, inizierà un periodo di forte conflittualità, con il probabile avvio di importanti contenziosi tra gli operatori, da una parte, e ADM e il Governo, dall’altra, il cui esito, al momento impronosticabile, non potrà che contribuire ad accentuare l’endemica incertezza che ormai affligge il settore.