È stato pubblicato nell’albo pretorio online del Comune di Roma, dal 14 al 30 giugno, il regolamento (download qui) approvato dall’Assemblea di Roma Capitale il 9 giugno 2017 su sale slot e giochi leciti.
In sintesi le misure previste dal regolamento:
-
I limiti distanziometrici si applicano solo per i nuovi esercizi. Per quelli già esistenti alla data di pubblicazione del regolamento provvederà la Giunta o il Consiglio con ulteriore provvedimento da emanarsi entro 120 gg.
-
I locali delle sale da gioco con installazione di VLT, delle agenzie per la raccolta di scommesse e degli esercizi che installano giochi con vincita in denaro, devono rispettare una distanza dai luoghi sensibili di seguito indicati di almeno 350 metri all’interno del perimetro dell’anello ferroviario di cui alla zona 2 del PGTU e di almeno 500 metri al di fuori di esso:
a) istituti scolastici di qualsiasi grado;
b) luoghi di culto;
c) centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani;
d) strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale;
e) centri anziani.
-
Gli apparecchi e congegni da gioco, non possono, in alcun caso, essere installati negli esercizi pubblici qualora gli stessi si trovino all’interno istituti scolastici di qualsiasi grado, sedi e strutture universitarie, centri di formazione professionale, luoghi di culto, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, strutture ricettive per categorie protette, attrezzature balneari e spiagge, giardini, parchi e altri spazi verdi pubblici attrezzati, musei civici e nazionali, caserme attive, centri di accoglienza per richiedenti asilo, centri per l’impiego.
-
L’esercizio delle attività di gioco sono comunque vietate:
a) negli immobili di proprietà di Roma Capitale e delle società da essa controllate o partecipate; b) in immobili vincolati, ai sensi del Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici;
c) nei chioschi su suolo pubblico;
d) nei tessuti T1, T2, T3, T4, T5 ovunque localizzati e T6 localizzati all’interno del Municipio Roma I (così come delimitati dalla deliberazione consiliare n. 36/2006, modificata con deliberazione consiliare n. 86/2009). Per i tessuti T1, T2, T3, T4, T5 ovunque localizzati e T6 si allegano le delibere richiamate.
-
Non è richiesto il requisito della distanza di 500 metri dai luoghi sensibili nel caso di apertura di sale da biliardo o sale giochi che non installino apparecchi da gioco con vincita in denaro.
-
Le altre prescrizioni relative alle limitazioni della pubblicità, dell’attività di somministrazione e gli adempimenti relativi agli avvisi da fornire ai clienti ed alle sostituzioni e variazioni del numero degli apparecchi invece si applicano immediatamente.
-
La variazione del numero o della tipologia degli apparecchi da gioco è infatti subordinata alla presentazione di comunicazione al SUAP competente per territorio.
-
La sostituzione di un apparecchio o congegno da gioco nell’ambito della stessa tipologia è subordinata alla presentazione al SUAP competente di apposita comunicazione, autocertificando il possesso del Nulla Osta dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la matricola identificativa dell’apparecchio medesimo
-
La disciplina degli orari di apertura delle sale da gioco e le fasce orarie di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro, sarà stabilita dal Sindaco con specifica ordinanza, ai sensi dell’art. 50, comma 7, del D.Lgs. 267/2000.
-
Il Sindaco determinerà infatti gli orari di esercizio delle sale dedicate e gli orari di funzionamento degli apparecchiindividuando specifiche fasce orarie di interruzione del gioco con l’obiettivo di preservare e tutelare la salute pubblica. L’iniziativa quindi passa al sindaco che dovrà emanare a breve una ordinanza avente ad oggetto gli orari delle sale e degli apparecchi ed in cui sarà sicuramente prevista anche l’interruzione del gioco degli apparecchi come già fatto da altri sindaci.
È probabile che gli operatori del settore attenderanno la pubblicazione dell’ordinanza sindacale per poi promuovere i ricorsi al Tar del Lazio per l’annullamento di entrambi gli atti amministrativi lesivi dei propri interessi.